LA DANZA PRIMA DEL BUIO. Incontro con Alessandro Bertante_intervista di Giacomo Casti

Una fiaba oscura e visionaria che catapulta il lettore in una Milano insolita e inquietante. La storia ruota attorno a Ivan Boscolo, un uomo di mezza età, ipocondriaco, dedito all’alcol e alla nostalgia, il cui unico vero legame è la figlia adolescente Micol.

Le sue paure raggiungono il culmine quando scopre che Micol parteciperà a un immenso rave nel centro di Milano, al quale sono attesi centinaia di migliaia di giovani da tutta Europa. L’evento prende presto una piega inspiegabile e terrificante: una strana trance colpisce solo i partecipanti con meno di trent’anni, spingendoli a ballare fino allo sfinimento, senza fermarsi mai. Questa danza irrefrenabile si diffonde, trasformando la città in una bolgia di corpi in movimento, mentre la confusione viene amplificata da tumulti e violenze.

Ivan, con l’aiuto dell’ex moglie, si lancia disperatamente alla ricerca di Micol in una Milano sempre più folle e pericolosa. Il romanzo è un viaggio allucinato attraverso una città che si sgretola, simbolo di una società dove la comunicazione tra generazioni è interrotta e le istituzioni (politica, religione, università) si rivelano impotenti. È una riflessione cruda sui fallimenti di una città e di un’intera generazione, dove la danza diventa sia una forma di liberazione che una condanna, un sintomo di un vuoto profondo e di una tensione inespressa.

“E tutti danzarono” è un romanzo potente e visionario che mescola dramma familiare, critica sociale e simbolismo mitico, portando il protagonista, Ivan, a confrontarsi con le sue angosce più profonde e a trovare un coraggio inaspettato per salvare ciò che più gli è caro. Non offre risposte rassicuranti, ma si conclude con un’eco angosciante, lasciando il lettore di fronte a un “nuovo mondo” minaccioso.

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